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venerdì 6 marzo 2009

Cass 4493/2005 - Danno Morale per la perdita di un animale domestico

La decisione n. 4493, depositata lo scorso 25 febbraio ha confermato quanto aveva deciso il giudice di pace su una vicenda giudiziaria tra una struttura sanitaria specializzata in animali e il proprietario della bestia. Dalle dichiarazione degli interessati era emerso che la clinica si era comportata in maniera negligente dal momento che l'unico intervento medico che risultava eseguito nel corso della degenza era una fatale trasfusione di sangue. La trasfusione infatti era stata fatta senza prima accertarsi sulle condizioni dell'animale donatore, che dopo alcuni giorni dal prelievo era deceduto, perché affetto da una malattia ematica. A distanza di poco tempo anche il gatto era peggiorato fino a morire quando era ancora ricoverato in clinica.

La Corte di Cassazione, insomma allarga un principio(peraltro non acora riconosciuto dalla dottrina maggioritaria) secondo cui, laddove il proprietario dell’animale riesca a provare(con perizie mediche-psicologiche)di aver patito un “quid pluris” rispetto ad un normale“dolore per la perdita del proprio animale”, in modo tale da compromettere la propria salute psichica,potrà ottenere un risarcimento del danno non solo corrispondente al valore economico dell’animale medesimo.

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