Doppia opzione per il saldo Imu del 2012; dal 1° dicembre, infatti,
oltre al modello F24, i contribuenti possono usare anche il bollettino
postale ad hoc approvato con decreto ministeriale del 23 novembre
scorso. Tanto nell'uno che nell'altro caso, è possibile scegliere forme
di pagamento elettroniche con addebito diretto sul proprio conto
corrente: attraverso i normali sistemi di home banking è possibile
saldare il modello F24 con un semplice ordine telematico. In molti casi,
le procedure legate al conto consentono anche il pagamento di
bollettini postali. Infine, lo stesso decreto del 23 novembre prevede la
possibilità di versare l'imposta tramite il servizio telematico gestito
da Poste italiane. In questo caso, si riceve la conferma dell'avvenuta
operazione, insieme con l'immagine virtuale del bollettino, o una
comunicazione in formato testo contenente tutti i dati identificativi
del bollettino e del bollo virtuale di accettazione. L'immagine virtuale
del bollettino o la comunicazione in formato testo costituiscono la
prova del pagamento e del giorno in cui è stato eseguito. Chi fosse meno
abituato all'uso delle nuove tecnologie, potrà pagare l'uno o l'altro
modello recandosi fisicamente presso uno sportello bancario o postale,
avendo cura di conservare la ricevuta di pagamento, specialmente se si
usano i contanti.
Quale che sia la forma prescelta, è necessario prestare particolare
attenzione alla compilazione del modello (bancario o postale), poiché su
questo trovano esposizione, oltre ai dati anagrafici del contribuente,
anche gli elementi che individuano il beneficiario delle somme (Comune o
Erario) e che consentono di specificare alcune particolarità. Eventuali
errori nella esposizione dei dati non pregiudicano la sostanziale
correttezza di quanto pagato ma spesso non consentono ai soggetti
beneficiari di incrociare i dati. Per rimediare a errori si può
intervenire con comunicazioni e richieste di rettifica, come in una
sorta di ravvedimento operoso che, ove non si tratti di minori
pagamenti, è assolutamente gratuito.
Si pensi, ad esempio, al codice che identifica il Comune di ubicazione
del fabbricato, piuttosto che al codice tributo, differenziato tra
ipotesi di abitazioni principali (e relative pertinenze) e immobili
diversi (altri fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili), con
l'ulteriore differenziazione, per questi ultimi, in ragione del
beneficiario (comune o erario). Su questi aspetti non si dovrebbe
sbagliare, e va notato che l'uso del bollettino (seppur meno pratico per
chi deve stampare elevati volumi) aiuta nella compilazione, perchè
prevede già i righi suddivisi negli spazi necessari e non impone, a
differenza del modello F24, l'indicazione del codice numerico.
AmministrazioniAC.com
soluzioni immobiliari
Nessun commento:
Posta un commento