Continuando il discorso sulla class action, dobbiamo adesso trattare l'azione collettiva prevista per i servizi pubblici.
Sarà molto diversa da quella già vista per i privati, essa è stata congegnata come uno strumento per tenere sotto pressione l'amministrazione e costringerla a rispettare e altrimenti a ripristinare standard di efficienza soddisfacenti.
Chiariamo subito, gli utenti, NON riceveranno un euro, non è infatti un'azione a carattere risarcitorio, quanto piuttosto uno strumento che serve per il rispetto degli standard qualitativi dei servizi pubblici
Questa azione potrà essere intrapresa dal privato sia contro una pubblica amministrazione che un concessionario dei servizi pubblici, tutte le volte che a seguito di un disservizio è derivato un danno per una pluralità di utenti o consumatori
Il singolo potrà essere affiancato da un'associazione di consumatori.
Al fine di evitare una pluralità di azioni, verranno individuate soluzioni per bloccare la class action tutte le volte che "un'autorità indipendente o comunque un organismo di vigilanza " abbia avviato un procedimento sul medesimo disservizio.
Competente a decidere sarà il Giudice Amministrativo e condizione di procedibilità sarà una diffida all'Amministrazione perchè adotti entro un termine perentorio tutte le iniziative per la soddisfazione degli utenti.
In caso di condanna, la pubblica amministrazione interessata che non provvederà al puntuale ripristino delle condizioni di efficienza del servizio, potrà essere anche commissariata.
Rimandate al Decreto Delegato tutte le modalità di adesione alla procedura.
Non appena il quadro sarà più chiaro e definito provvederemo a pubblicare un nuovo e più ampio post riassuntivo del nuovo strumento.
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