La sentenza della Cassazione - Una recente sentenza
della cassazione (n. 22047 del 26 settembre scorso) si è occupata della
nuova Legge 220/2012 sulla riforma del condomino, e ha chiarito che
l'avviso di convocazione dell'assemblea deve pervenire ai condomini
almeno cinque giorni prima della data fissata per la riunione in prima
convocazione. La Suprema Corte in pratica si è così pronunciata sulla
questione del termine di legge da rispettare per la convocazione
dell'assemblea condominiale, anche alla luce delle nuove disposizioni di
cui all'art. 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile.
Il caso in questione -
La vicenda portata all'attenzione della Suprema Corte nasce
dall'impugnazione di due deliberazioni condominiali ritenute invalide
perché adottate nel corso di una riunione assembleare irregolarmente
convocata. In particolare un condomino si era rivolto al giudice
eccependo il fatto che, dopo un primo tentativo di recapito dell'avviso
di convocazione non andato a buon fine, aveva ricevuto la comunicazione
solo un giorno prima della data fissata per l'assemblea condominiale in
prima convocazione, e due giorni prima della seconda convocazione della
stessa. Inizialmente il tribunale aveva però dato ragione al condominio,
osservando come la convocazione assembleare fosse stata inviata
dall'amministratore nei termini previsti dalla legge, senza invece
prendere in considerazione la data in cui il condomino aveva potuto
prendere effettivamente visione dell'avviso. Anche in secondo grado
veniva confermata la decisione del tribunale, i giudici affermavano che,
in assenza di particolari prescrizioni di legge, per la comunicazione
ai condomini della convocazione assembleare, il termine di cinque giorni
dovesse essere interpretato con riguardo alla seconda convocazione
dell'adunanza condominiale, essendo prassi comune dei condomini di non
presentarsi alla prima, ma solo alla seconda convocazione. I giudici di
appello avevano evidenziato la circostanza che nella fattispecie la
delibera impugnata era stata adottata in seconda convocazione, a riprova
del fatto che la prima riunione fosse andata deserta.
Le indicazioni della Corte – Contro
le decisioni di merito la questione è stata portata davanti alla
Cassazione che ha ribaltato le precedenti sentenze e ha accolto i motivi
di impugnazione. I giudici hanno principalmente evidenziato il fatto
che ogni condomino ha diritto di intervenire all'assemblea, con la
conseguente necessità che l'avviso di convocazione sia non solo inviato,
ma anche ricevuto entro il termine previsto dalla legge. In
particolare, il predetto avviso deve essere ricevuto da ogni condomino
almeno cinque giorni prima della data fissata per l'adunanza in prima
convocazione. Secondo la Cassazione, contrariamente a quanto affermato
in appello, non è corretto sostenere che, considerata la normale
partecipazione dei condomini alla seconda convocazione assembleare più
che alla prima, il giorno da considerare per accertare il rispetto del
termine di legge debba essere quello della seconda convocazione. Quindi,
ai fini del conteggio di tale termine, occorre considerare
esclusivamente la data dell'assemblea fissata in prima convocazione.
In accordo con la giurisprudenza -
La conclusione della Cassazione ha trovato sempre d’accordo la
giurisprudenza che sosteneva tale tesi anche prima dell'entrata in
vigore della nuova disciplina del condominio. Attualmente, questa
interpretazione risulta pienamente confermata dall'intervento del
legislatore che, al nuovo art. 66, comma 3, delle disposizioni di
attuazione del codice civile, stabilisce espressamente che il termine di
cinque giorni deve essere riferito alla prima convocazione
dell'assemblea, non rilevando la data di svolgimento dell'assemblea in
seconda convocazione.
Il decorrere dei cinque giorni -
Per la Cassazione, la comunicazione dell'avviso di convocazione si
considera avvenuta nel momento in cui la stessa giunge a conoscenza del
condomino e da tale momento comincia a decorrere, a ritroso, il predetto
termine di cinque giorni, prendendo a riferimento la data di prima
convocazione dell'assemblea. I giudici di legittimità hanno evidenziato
come la Corte d'appello non abbia minimamente preso in considerazione il
dato temporale relativo alla conoscenza, da parte del condomino della
data di svolgimento dell'assemblea condominiale. L’accertamento di come
il condomino era stato messo in condizione di partecipare all'assemblea
condominiale, ovvero un solo giorno prima della prima convocazione e due
giorni prima della seconda convocazione, avrebbe indotto i giudici di
merito a rilevare la tardività della convocazione dell'assemblea e
conseguentemente ad annullare le delibere adottate.
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