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lunedì 3 agosto 2009

Gli studi di settore e gli accertamenti

La Cassazione ha recentemente ridabito un orientamento ormai divenuto maggioritario sugli studi di settore: l'accertamento da studi di settore non può fondarsi sul solo scostamento tra quanto dichiarato e i livelli di congruità previsti in linea generale.
Anzi, la Corte ribadisce che in caso di accertamento, quest'ultimo deve essere supportato e confortato da elementi ulteriori e nel caso in cui il contribuente stenda della memorie o deduzioni, il fisco è tenuto a fornire un'adeguata e fondata replica.
Ma già la stessa Agenzia aveva ribadito che gli studi di sottore erano da soli " fisiologicamente incapaci di individuare in maniera credibile la capacità contributiva".
Chiaramente il contribuente dovrà farsi parte attiva e non disperare davanti al consueto "muro di gomma" che troppo spesso gli uffici periferici offrono al momento in cui il cittadino offre le proprie controdeduzioni, infatti l'illustre precedente impone all'Ufficio di motivare gli eventuali dinieghi pena la nullità dell'atto impositivo.
(per approfondimenti cfr. Circolare 13/E/2009 e la nota interna 5/E/2008)

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