Anche la realizzazione di una scala in un condominio può
essere assoggettata alle regole sulle distanze legali.
Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 18904/2012, che ha
accolto il ricorso del proprietario di un appartamento la cui vicina aveva realizzato
illecitamente una scala a chiocciola di collegamento con il lastrico solare
sovrastante.
L’uomo si era ricolto ai giudici sostenendo che la scala
violava le distanze legali, aggravando la preesistente veduta.
Il tribunale aveva respinto la domanda affe
rmando che la scala a chiocciola non consentiva una comoda
veduta e un affaccio sulla proprietà del ricorrente e che, quindi, non si
poteva parlare di violazione delle distanze legali.
La vertenza è arrivata quindi alla Suprema corte, la quale,
al contrario, ha stabilito che le porte, i ballatoi e le scale d’ingresso alle
abitazioni in genere non costituiscono vedute, in quanto destinate
fondamentalmente all’accesso in determinati luoghi.
Tuttavia, la proseguito la Corte, le scale possono costituire vedute quando,
per le particolari situazioni di fatto, risultino obbiettivamente destinate, in
via normale, anche all’esercizio della veduta e dell’affaccio su e verso la
proprietà del vicino. In sostanza, il fatto che dalla scala siano possibili
entrambe le “operazioni” comporta la configurabilità di una veduta normale, a
prescindere dalla destinazione primaria del manufatto.
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