L'ampio spazio temporale concesso dal Dm23 luglio 2009, permette di pianificare con comodo i lavori indicati dall'ente che ha effettuato l'analisi dei rischi e consente all'amministratore di spiegare ai condòmini l'importanza degli interventi.
L'obbligo di chiedere la verifica ricade sull'amministratore - in quanto rappresentante dei proprietari e i costi sono a carico del condominio.
I condòmini non possono opporsi alla richiesta della verifica, anzi, l'obbligatorietà e l'urgenza della richiesta di verifica - abbinata allo scarso peso economico dell'intervento - rende addirittura inutile la preventiva convocazione dell'assemblea, che semmai dovrà essere semplicemente informata alla prima occasione.
Ben più critica, invece, può essere la fase dell'attuazione degli interventi prescrìtti dall'ente di controllo, perché è in questo momento che entra pesantemente in gioco la responsabilità amministrativa dell'amministratore. Il mancato adeguamento dell'impianto alle prescrizioni indicate per eliminare i rischi, infatti, comporta l'immediata chiusura dell'ascensore e l'esposizione dell’amministratore ai provvedimenti sanzionatori comminati dall'ufficio comunale competente. Serve quindi la convocazione di un'assemblea per informare i condòmini dell'obbligatorietà dell'esecuzione degli interventi che un terzo soggetto - appunto l'organo di controllo - ha ritenuto indispensabili al fine dì permettere all'impianto di continuare a restare attivo.
L'entità della spesa condiziona il quorum necessario per assumere la delibera che autorizza i lavori: se l'importo è rilevante, servirà il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti in assemblea portatori di almeno metà del valore millesimale; altrimenti, sarà sufficiente il voto dì un terzo dei partecipanti al condominio rappresentanti almeno un terzo dei millesimi. Il tutto tenendo presente che il concetto di rilevanza va valutato caso per caso, visto che la stessa potrebbe essere "pesante" per il rendiconto annuo dì un condominio e non per un altro.
A scanso dì responsabilità penali, l'amministratore deve immediatamente disporre la chiusura dell'impianto.
Resta però la sua responsabilità amministrativa, per escludere la quale può ricorrere al giudice in sede di volontaria giurisdizione per fare assumere i provvedimenti più idonei a consentirgli di ottemperare a un obbligo impostogli dalla legge, compreso quello di raccogliere tra i condòmini i fondi necessari per far fronte all'esecuzione degli interventi.
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domenica 24 gennaio 2010
lunedì 18 gennaio 2010
Condominio: Ascensore
Il Dm impone di sottoporre a verifica straordinaria gli ascensori installati prima del 24 giugno 1999 . I controlli vanno compiuti entro termini tanto più ravvicinati quanto più gli impianti sono vecchi: per i 7omila ascensori entrati in servizio prima del 15 novembre 1964, la scadenza è il 31 agosto 2011. Per gli altri, c'è più tempo.
Il proprietario deve concordare il check-up con un ente di controllo in occasione della prima verifica ordinaria biennale programmata dopo il i" settembre. Abbinare i due controlli - quello "normale" e quello straordinario - non è obbligatorio, ma potrebbe essere conveniente.
I tecnici fanno l'analisi dei rischi seguendo una check-list che non ammette discrezionalità e devono essere assistiti dagli addetti dell'impresa di manutenzione. Il prezzo delle verifiche straordinarie dipende da molti fattori, ma una media potrebbe attestarsi sui 400 euro.
Una volta completata l'analisi, il controllore redige un verbale che indica gli eventuali adeguamenti necessari. Il Dmas segna cinque anni di tempo dalla data di verificaper fare i lavori ad alta priorità (tabella A) e dieci anni per quelli a media priorità (tabella B).
Posto che gli adeguamenti vanno fatti per forza -altrimenti si rischia il fermo dell'impianto - è sempre meglio confrontare preventivi di ditte diverse. E l'amministratore di condominio farà bene a presentare l'elenco dei lavori in forma dettagliata, evidenziando il costo delle singole componenti, con i prezzi e le caratteristiche delle marche sul mercato
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Il proprietario deve concordare il check-up con un ente di controllo in occasione della prima verifica ordinaria biennale programmata dopo il i" settembre. Abbinare i due controlli - quello "normale" e quello straordinario - non è obbligatorio, ma potrebbe essere conveniente.
I tecnici fanno l'analisi dei rischi seguendo una check-list che non ammette discrezionalità e devono essere assistiti dagli addetti dell'impresa di manutenzione. Il prezzo delle verifiche straordinarie dipende da molti fattori, ma una media potrebbe attestarsi sui 400 euro.
Una volta completata l'analisi, il controllore redige un verbale che indica gli eventuali adeguamenti necessari. Il Dmas segna cinque anni di tempo dalla data di verificaper fare i lavori ad alta priorità (tabella A) e dieci anni per quelli a media priorità (tabella B).
Posto che gli adeguamenti vanno fatti per forza -altrimenti si rischia il fermo dell'impianto - è sempre meglio confrontare preventivi di ditte diverse. E l'amministratore di condominio farà bene a presentare l'elenco dei lavori in forma dettagliata, evidenziando il costo delle singole componenti, con i prezzi e le caratteristiche delle marche sul mercato
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lunedì 11 gennaio 2010
Tia: Natura e sanzioni, un nuovo capitolo.
II riconoscimento della natura tributaria della Tia da parte della Corte costituzionale impone ai comuni che hanno abbandonato la Tarsu di rimodellare il prelievo secondo gli sche¬mi tributati. Oltre alla questione dell'Iva e ai problemi nella gestione del servizio, i comuni dovranno modificare i regolamenti che conten¬gono elementi privatistici o disposizioni contrastanti con la disciplina applicabile ai tributi locali
Sull’obbligo dichiarativo;la disciplina della della Tia non contiene indicazioni sui termini entro cui effettuare la dichiarazione di inizio occupazione, ma l’assenza di un'espressa previsione legislativa non consente l'applicazione delle sanzioni tributarie (articolo 3 del Dlgs 472/97).
Per quanto riguarda poi i termini di accertamento: Ogni potere della Pa sul privato presuppone una norma di legge, quindi per la Tia l'accertamento dovrebbe svolgersi in assenza di poteri autoritativi
Per i termini per recuperare il prelievo, si dovrà fare riferimento alla Finanziaria 2007 (comma 161) che –impone di notificare l'accertamento entro la fine del quinto anno successivo a quello di dichiarazione o versamento. Si dovranno quindi modificare le disposizio¬ni regolamentari che prevedono termini diversi.
Per quanto attiene ai rimborsi, La natura tributaria della Tia impone ora l'applicazione del comma 164 della Finanziaria 2007, utilizzando il termine di cinque anni dal pagamento per richiedere il rimborso, che il comune dovrà effettuare entro 180 giorni. In tal senso quindi dovranno disporre tutti i regolamenti.
Infine riguardo alle sanzioni: mentre per l'omesso o tardivo pagamento è possibile applicare le sanzioni del 30% previste dall'articolo 13 Dlgs 471/97 (riferito genericamente ai «tributi»), per l'omessa o infedele denuncia il comune non può intervenire autonomamente poiché la materia sanzionatoria costituisce un limite "esterno"al potere regolamentare.
Sull’obbligo dichiarativo;la disciplina della della Tia non contiene indicazioni sui termini entro cui effettuare la dichiarazione di inizio occupazione, ma l’assenza di un'espressa previsione legislativa non consente l'applicazione delle sanzioni tributarie (articolo 3 del Dlgs 472/97).
Per quanto riguarda poi i termini di accertamento: Ogni potere della Pa sul privato presuppone una norma di legge, quindi per la Tia l'accertamento dovrebbe svolgersi in assenza di poteri autoritativi
Per i termini per recuperare il prelievo, si dovrà fare riferimento alla Finanziaria 2007 (comma 161) che –impone di notificare l'accertamento entro la fine del quinto anno successivo a quello di dichiarazione o versamento. Si dovranno quindi modificare le disposizio¬ni regolamentari che prevedono termini diversi.
Per quanto attiene ai rimborsi, La natura tributaria della Tia impone ora l'applicazione del comma 164 della Finanziaria 2007, utilizzando il termine di cinque anni dal pagamento per richiedere il rimborso, che il comune dovrà effettuare entro 180 giorni. In tal senso quindi dovranno disporre tutti i regolamenti.
Infine riguardo alle sanzioni: mentre per l'omesso o tardivo pagamento è possibile applicare le sanzioni del 30% previste dall'articolo 13 Dlgs 471/97 (riferito genericamente ai «tributi»), per l'omessa o infedele denuncia il comune non può intervenire autonomamente poiché la materia sanzionatoria costituisce un limite "esterno"al potere regolamentare.
Anno nuovo problemi vecchi
Carissimi lettori,
La formula per il 2010 è stata implementata, e prevede la pubblicazione di speciali in collaborazione con professionistoi esperti nelle singole materie.
Potranno essere post monografici, o come già visto nel mese di dicembre 2009 una serie di post collegati e dedicati a un unico argomento.
Buona lettura e grazie per l'attenzione
Legal.affinati.com
AmministrazioniAC
La formula per il 2010 è stata implementata, e prevede la pubblicazione di speciali in collaborazione con professionistoi esperti nelle singole materie.
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martedì 5 gennaio 2010
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